Cadere in siciliano: come si dice, forme ed espressioni

cadere

In siciliano esistono molti modi di dire cadere, tutti con sfumature molto diverse, che a volte si differenziano anche nell’italiano comune. Per esempio, si può utilizzare il verbo “asciddicari”, che sta per “sciddicari”. Questo caso deriva dall’etimo latino “excidere”, che significa “cadere” più “illico”, che vuol dire quindi “cadere in loco”, “scivolare”.

Il verbo cadere si può dire in siciliano anche “attummuliari”, che deriva dall’etimo francese “tomber”, che vuol dire sempre “cadere”. C’è anche l’espressione “attuppari sempri addritta”, che vuol dire “cadere in piedi”.

Esiste in alcune versioni anche il verbo “azzummari”, che ammette anche la variante “azzimmari”. Nel significato intransitivo significa “cadere pesantemente”, mentre nell’accezione transitiva vuol dire “battere qualcuno con violenza”.

C’è anche l’espressione che ha a che fare con cadere, “cacatummula”, che si lega a “tummuliari”, dal provenzale “cadiri” o “cariri” più la parola “tummari”, sempre etimo latino “tumbare”, che dà in francese “tumber”, dal significato di “cadere” o “capitombolo”. Esiste un’espressione “cadiricci i brazza” o “li vrazza”, che è detto di chi prova grande scoraggiamento, soprattutto nella zona di Trapani.